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IL DANNO ESTETICO NELL’INTERVENTO DI RICOSTRUZIONE MAMMARIA

Nel caso in esame la paziente si è dovuta sottoporre ad un intervento chirurgico di mastectomia per carcinoma mammario e ricostruzione immediata con inserzione di protesi monolaterale definitiva.

Pur a seguito dell’intervento di chirurgia plastica residuava un evidente danno estetico dovuto alla asimmetria controlaterale nonché alla contrattura capsulare.

La paziente, difesa dallo Studio Legale Brancaleoni, ha intrapreso un giudizio dinanzi il Tribunale di Roma contro la struttura ospedaliera per l’inesatta prestazione professionale relativa alla errata ricostruzione mammaria.

Il Giudice, dopo che la CTU avesse accertato “che appare evidente come vi sia stata un errata pianificazione del trattamento, sebbene sia stata impiantata una protesi di Volume enorme (490cc) la pelle era comunque in eccesso avendo la paziente un seno grande di suo e di conseguenza la tasca residua era abbondante”, ha formulato, sulla circostanza che i cc.tt.uu. avessero riconosciuto una invalidità permanente in termini di maggior danno, precisando che il costo dei futuri interventi ricostruttivi avrebbe eliminato tale maggior danno, una proposta conciliativa, che accettata dalle parti, ha permesso di definire il giudizio senza attendere la sentenza.


Per ulteriori chiarimenti chiama il n. +39 06 39743494 oppure invia una mail a mario.brancaleoni@gmail.com

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