Il Tribunale, sulla base del principio affermato dalla Suprema Corte che la mancata trasposizione della normativa comunitaria fa sorgere il diritto degli interessati al risarcimento del danno cagionato per il ritardato adempimento consistente nella perdita di chance di ottenere i benefici quali la borsa di studio per un percorso formativo privo di preoccupazioni esistenziali resi invece possibili da una tempestiva attuazione delle direttive medesime, ha condannato lo Stato italiano in persona del Presidente del Consiglio dei Ministri per responsabilità contrattuale per inadempimento dell’obbligazione ex lege di natura indennitaria al pagamento della somma di denaro determinata dalla L. N. 370/1999.
Nel caso in esame, il Tribunale di Roma, su ricorso per cognizione sommaria di medici specializzati, atteso che la prescrizione del diritto all’indennizzo decorre dall’entrata in vigore della L. N. 370/1999 e cioè dal 27.10.1999 (e dunque per tutti coloro che hanno interrotto la prescrizione prima del 27.10.2009 trattandosi di responsabilità contrattuale) ha condannato la Presidenza del Consiglio a pagare, secondo l’ultima giurisprudenza della Suprema Corte, la somma di € 6.713,94 per ogni anno di corso di specializzazione medica frequentato, oltre gli interessi legali ed il maggior danno dalla domanda, in quanto debito di valuta.
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